Cervelli al guinzaglio.



E i cervelli al guinzaglio?


Spesso si parla dei CERVELLI in FUGA. E' vero è un problema reale. 


Difronte all'impossibilità di dare seguito ai progetti di vita, dopo anni di studio e di "gavetta", come accade per migliaia di ricercatori, difronte alla mancanza strutturale di un paese, di far fronte al proprio patrimonio culturale, scientifico, letterario, artistico, imprenditoriale, parlare di "fuga" mi sembra un eufemismo. 
Vedersi castrare il proprio progetto di vita dopo aver investito tutta la propria esistenza è un po' come assistere al proprio funerale.

Ma ci sono anche tanti cervelli che NON POSSONO FUGGIRE e per loro la sofferenza non ha limiti. Ci sono, poi, cervelli che non fuggono per un mix di dignità, di lotta e di impossibilità pratica ed essenziale alla fuga. Ci sono cervelli che per questioni legate alla famiglia (genitori anziani e malati) o a condizioni economiche precarie, non possono dedicare nemmeno il sol pensiero alla fuga e alla ricerca di altri lidi per realizzare la propria vita..



Ora, però, vogliamo parlare anche dei CERVELLI al GUINZAGLIO? 


Non è forse a causa di questi ultimi che abbiamo i cervelli costretti alla fuga e la sofferenza di quelli a cui non è dato fuggire? 

Cervelli, fuggite finché potete! 
E se non potete, hasta la revolution... siempre!

gv

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