PDL - PD: talk show a Selva di Fasano


Le alchimie del palazzo vanno di scena nell'estate silvana
Uno show dal sapore stantio e ripetitivo. Una replica autoreferenziale sempre più distante dal paese

A sentirli parlare, il Sottosegretario all'Interno Mantovano, il capogruppo del PDL al senato On. Quagliarello e il nostrano Sen. Latorre, riuniti nella cornice del gazeebo della Sierra Silvana come in un talk-show televisivo, dai loro toni ben impostati, pareva recitassero il canone di una scontata giaculatoria mandata a memoria.
L'iniziativa dell'incontro pubblico tenutosi lo scorso 17 agosto a cura del Club Amici della Selva, rappresentato da Renato Falcolini, è ormai un appuntamento estivo consuetudinario in cui si raccolgono interi pezzi della vecchia élite politica locale e i loro sostenitori. L'età media dei presenti, infatti, tolti gli operatori della notizia, è risultata di gran lunga superiore ai cinquant'anni.
Di entrambe le formazioni politiche mancavano i giovani, finanche quelli di partito.

A moderare il trittico parlamentare ci ha pensato Enzo Magistà, direttore di Tele Norba, che ha raccolto molti più consensi degli illustri intervenuti, tanto da sollecitare in qualcuno il pensiero di una sua futura possibile scesa in campo nell'agone elettorale.
Il confronto si è aperto con la commemorazione del presidente emerito della repubblica Francesco Cossiga, appena passato al verdetto della “livella” tanto cara al principe De Curtis, e che sotto la “livella” ha seppellito non pochi misteri della nostra repubblica, come quelli degli “anni di piombo” e “Gladio”.
Da qui si è dato il “La” alla discussione tutta incentrata sulle prerogative del Quirinale rispetto all'attuale crisi di governo e all'ipotesi di scioglimento delle camere. Un ipotesi per nulla peregrina vista la continua instabilità degli equilibri tutti interni al maggior partito di governo che segna la sua inesorabile perdita d'identità morale in un sistema che fa sorridere guardando ai momenti più bui della tristemente nota “tangentopoli”. Una crisi che in tutta la sua evidenza, pur da una prospettiva diversa (quella dell'afasia dei contenuti reali della politica), interessa anche il PD quale maggior partito di opposizione.

Un dibattito fuori fuoco - quello silvano - lontano dal paese reale, in cui la politica ha parole solo per rappresentare il palazzo e le sue dinamiche politicistiche che poco tengono conto delle fondamenta costituzionali poste a salvaguardia e garanzia della democrazia e della repubblica. E infatti è proprio il Sen. Quagliariello a parlare di una Costituzione che di fatto è superata da una prassi e da una consuetudine in cui si è affermato il bipolarismo, la necessità del bipartitismo e la figura del Premier scelto direttamente dal popolo, dimenticando del tutto che l'attuale ordinamento costituzionale, come anche la legge elettorale, non contempli nessuna di queste tre opzioni.
Unico accenno al paese è venuto da Magistà che ha posto il problema della discrasia tra la costituzione e la sovranità popolare data dalla attuale legge elettorale.

Dunque un incontro sfuocato. Ma lungo questa torrida estate, infuocata dal sole, tra gli spasmi del palazzo intento a minimizzare lo smembramento della democrazia nell'era berlusconiana, a riscaldare l'aria ci pensa un'opposizione sempre più esterna al parlamento, esclusa dalle pagine dei giornali ma sempre più presente sui nuovi media, com'è per il web. Un'opposizione che mal digerisce gli uomini del palazzo, stretti al potere e intenti a distrarre il paese - sempre più simile ad uno spettatore inerme e sotto ipnosi - dalla dura realtà dei fatti in cui versa lo Stato. E intanto, mentre vecchi attori imperterriti recitano a soggetto e senza dare minimamente conto del loro operato al popolo sovrano sempre più invocato ad arte, pare ci attenda un autunno ben più caldo dell'estate, se non addirittura incandescente.

giuseppe vinci

Abstract pubblicato su Graffio anno II - 16 del 27.08.2010

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