Gianni Rotondo: Accordatore di Anime

Accordatore di anime: Gianni Rotondo

Se dovessimo tradurre la figura di Gianni Rotondo, musicista e psicologo, esperto in musicoterapia, lo definiremmo come un artista che si dedica ad accordare e armonizzare le anime. Il percorso di Gianni è un passaggio del testimone in quattro tappe, un percorso personale in continua evoluzione. La musica: il colpo di fulmine Gianni lo ha a soli dieci anni, quando il 6 gennaio del '67 riceve in regalo una chitarra e senza averla mai presa in mano improvvisa le note di “Un uomo e una donna”, colonna sonora dell'omonimo Film del '66 diretto da Claude Lelouch. Le passioni e lo studio: l’amore per la filosofia e per gli interrogativi esistenziali lo portano a laurearsi a La Sapienza nel 1986. Quando poi la vita e la professione si esercitano ad arte, della cura della psiche e dell'anima se ne fa un'arte: la musicoterapia; i suoi approdi professionali si realizzano in questa disciplina definita come “una modalità di approccio alla persona che utilizza la musica o il suono come strumento di comunicazione non-verbale, per intervenire a livello educativo, riabilitativo o terapeutico, in una varietà di condizioni patologiche e parafisiologiche1”. A chiudere il cerchio, il lavoro sul campo: la specializzazione di Gianni, oltre che sui titoli di studio, si fonda, infatti, soprattutto negli istituti di cura, a partire dal Dipartimento di Salute Mentale di Anzio. E' qui che, osservando e interagendo con pazienti schizofrenici, la sua esperienza si completa sia dal lato professionale che da quello artistico, fino alla docenza di Improvvisazione Melodica presso la Scuola di Artiterapie e Psicoterapie Espressive di Roma.

Gianni, in che modo la musica unita alla psicologia può curare il disagio interiore e addirittura un numero non trascurabile di patologie come la schizofrenia e l'autismo?

Il linguaggio della musica ha la proprietà naturale di raggiungere l'animo e i sentimenti dell'uomo e infatti spesso viene spontaneo memorizzare una melodia senza che la volontà si opponga e quasi sempre inconsapevolmente. Discipline come la musica e la psicologia si rivolgono all'inconscio, instaurando una comunicazione diversa rispetto a quella a cui siamo abituati attraverso la coscienza razionale. La musica, pertanto, è uno strumento ulteriore, nelle mani del terapeuta, attraverso il quale è possibile far esprimere quell'inconscio, fino a liberarlo da automatismi e da inibizioni tipiche del processo nevrotico. E' bene chiarire che le nevrosi non necessariamente appartengono a soggetti patologici ma alla maggior parte dell'umanità cosiddetta normale. Un esempio semplice? Accendersi una sigaretta...

In cosa consiste, praticamente, il metodo per la cura dei disagi e delle patologie?

La tecnica di fondo è l'ascolto globale, e può interessare la singola persona o un gruppo. In genere si parte dall'ascolto del proprio corpo, il battito del cuore, la respirazione, i borborigmi intestinali ecc. per arrivare ai suoni dell'ambiente circostante, il passaggio di un automobile ad esempio, i suoni della natura e lo stesso silenzio. L'ascolto globale, quindi, permette di prendere coscienza di una o più parti di sé che altrimenti non conosceremmo. Allo stesso modo, così come emergono suoni e condizioni sconosciute del corpo, possono emergere alla coscienza disagi o patologie nascoste che spesso condizionano, il più delle volte pesantemente, la nostra vita interiore e di relazione.
Pertanto il metodo dell'ascolto globale permette l'esplorazione e la conoscenza della propria identità sonora, suono o insieme di suoni che ci caratterizzano individualmente.

In che modo la conoscenza della nostra identità sonora può interagire con il disagio interiore e l'eventuale patologia della psiche?

Facciamo un esempio. Il terapeuta oltre al porsi all'ascolto dei suoni del paziente interagisce con esso accogliendo col suono eventuali ansie e angosce veicolate e rispondendo con la” stessa intensità e frequenza emotiva”, tanto da mettere a proprio agio il paziente. E' così che si instaura una progressiva comunicazione libera da paure e inibizioni. Una progressione che può raggiungere livelli interiori sempre più profondi fino a liberare la persona dai suoi blocchi emotivi.

In una piccola comunità come la nostra, un paese in cui tutti si conoscono, l'approccio alla psicologia diventa complicato, difficile più che in una grande città, e soprattutto a causa del pregiudizio e del timore che venga violata la propria sfera intima. Sembrerebbe un paradosso in un epoca in cui regnano in televisione programmi in cui si mette in piazza molto più della propria intimità. La musicoterapia però permette di superare questo ostacolo, visto che si fonda sulla comunicazione non verbale e sul risveglio degli archetipi radicati nell'inconscio, sia individuale che collettivo. La musicoterapia infatti non ha necessariamente bisogno di conoscere eventi e particolari privati delle persone, per mettere ordine in se stessi.
Chi avesse bisogno di maggiori informazioni può incontrare Gianni Rotondo in piazza G. Di Vittorio, a Fasano (prossimamente anche a Monopoli), oppure telefonare al n. 368 36 52 931 .

Giuseppe Vinci

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