Dignità del vivere e del morire


Essere immortale è cosa da poco: tranne l’uomo, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte; la cosa divina, terribile, incomprensibile, è sapersi immortali. (Jorge Luis Borges)
Considero il mondo per quello che è: un palcoscenico dove ciascuno deve recitare la sua parte (Shakespeare)


Riflessioni su vita e fine vita


Considero la morte come un passaggio ad un altra dimensione dell'essere, senza per questo farne un sistema ideologico e/o dogmatico. Non voglio convincere nessuno alle mie idee. Voglio solo decidere liberamente e in piena dignità del mio percorso di vita, e della modalità di attraversamento da uno stato all'altro della stessa. In questo risiede, per me, l'immortalità.

Spinto dal sentimentalismo e dalla irrazionalità, pronto a giustificare e soddisfare le più recondite e oscure pieghe della coscienza, il nostro ego, nell’illusione di sopravvivere alle cose e alla caducità del tempo, escogita stratagemmi e logiche nevrotiche per affermare se stesso, disconoscendo una realtà che non tarda ad affermarsi: la morte. E nel frattempo, intento alla sua affermazione, l'ego, non ci lascia vivere.
Per quanto le nostre proiezioni egoiche possano elaborare simili stratagemmi, spesso ideologici e demagogici, la morte risolve ogni cosa.

Decidere liberamente della vita e del fine vita, senza per questo voler convincere nessuno alle proprie scelte. E' chiedere troppo?

Questo non significa necessariamente scegliere l'eutanasia, per poi vedersela negare dal governo.
Come ha dimostrato Mario Monicelli con il suo "ultimo volo", il fine vita è una scelta che non può essere negata a nessuno, senza fare violenza, a sé stessi e a gli altri. Sempre come ha dimostrato il maestro Monicelli, è meglio comunque una piccola ma risolutiva violenza verso sé stessi che la violenza di essere costretti da altri all'agonia del letto di morte. Che poi sarebbe una duplice violenza.
E' sufficiente l'ennesimo volo della nostra libertà, la forza della nostra dignità, per riprendersi quello che ci viene negato: l'essere liberi, anche nell'errore. Qualora di errore si dovesse trattare.
La morte, questo passaggio da uno stadio all'altro dell'esistenza, rimuove anche l'errore.



giuseppe vinci


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