Intercessione per i penitenti: San Nicola da Tolentino

Restaurata la tela del 1776 di Ottavio Lavagna


Fasano - Lunedì 7 giugno, nella Chiesa del Purgatorio di Fasano, è stato presentato al pubblico il restauro della tela di Ottavio Lavagna, opera realizzata nel 1776 su commissione della confraternita del Pio Monte del Purgatorio di Fasano. Continua così, anche attraverso questo dipinto, passo dopo passo, l'opera di restauro della chiesa del Purgatorio, iniziata nel 1993.
Il lavoro, affidato al giovane maestro restauratore di Oria Valentino De Sario, ha restituito alla luce originaria un’opera di grande valore artistico, oscurata dalla patina del tempo, e soprattutto dallo scarico delle automobili. La tecnica di restauro è stata incentrata soprattutto sulla rimozione della pellicola grigia che ricopriva la tela e che, oltre ad aver tolto luce alla tela, aveva ormai appiattito la scena rendendone difficile la comprensione. Ha presentato il lavoro di restauro la dottoressa Maria Antonietta Latorre, illustrando la scena dell'opera: San Nicola da Tolentino che intercede per le anime purganti.

Il culto di questo santo, poco conosciuto, è un’esclusiva della storia devozionale della nostra città e trova le sue origini nel lontano 1700, quando la confraternita del Pio Monte del Purgatorio commissionò la tela all'artista di stanza a Napoli. Una commissione di alto valore per consolidare il prestigio della confraternita del Purgatorio rispetto alle altre. Ed infatti, con il Lavagna i confratelli del tempo, per dare lustro alla loro chiesa, chiamarono altri artisti di rilievo come il Bonamassa e il Carella. Nello stile tardo barocco, la chiesa del Purgatorio fu costruita nel 1696 ed è una delle opere di maggior rilievo della città.


Nell'opera del Lavagna, in cui san Nicola, raffigurato con il saio nero, intercede al Signore con atteggiamento di pietà per le anime del purgatorio raffigurate in basso, risaltano i caratteri e i simboli tipici del Santo, come il sole, il giglio e il libro delle sacre scritture, chiuso ai piedi del santo. In tutte le opere del Lavagna, infatti, sono rinvenibili questi tre simboli a indicare la luce, la purezza-regalità, e la legge divina. In altre opere del Lavagna e di altri artisti, san Nicola è a volte raffigurato con una stella sul petto al posto del sole, una croce fatta con ghirlande di gigli, e la bibbia in posizione aperta nelle sue mani.


Asceta e penitente, mistico agostiniano ed esorcista (1245-1305), Nicola di Compagnone praticò la povertà, prassi radicale iniziata da Francesco di Assisi, cento anni prima. Si dedicò molto al confessionale alleviando soprattutto le pene dei reclusi.

 Apprezzata è stata la presenza del Sindaco di Fasano Lello di Bari, che ha auspicato la rivitalizzazione della coscienza della città, e dell'assessore regionale alle opere pubbliche Fabiano Amati. Nell'elogiare la continuazione del restauro, Amati ha paragonato l'uomo ad «un nano che cammina sulle spalle dei giganti», dove i giganti sono quegli uomini che hanno fatto grande la memoria dei loro simili, come i confratelli del Purgatorio, come Nicola da Tolentino e il Lavagna, che ha consegnato alla città un’opera meravigliosa. «E' a questa memoria – ha aggiunto Amati - che dobbiamo rivolgerci con devozione e rispetto affinché possano maturare e manifestarsi, nell'uomo contemporaneo, i migliori talenti dei singoli e della comunità, nell'attesa di recuperare l'identità comune».
Presenti anche Don Sandro Ramirez priore della città, e i rappresentanti del Giugno Fasanese, a cura del quale saranno inaugurate le celebrazioni che si concluderanno con la tradizionale Scamiciata, partendo, appunto, dalla Chiesa del Purgatorio.

Giuseppe Vinci




Foto: Chicco Saponaro
Graffio - anno II, n.12  - giugno 2010

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