VianDante: Vincenzo Deluci


Vincenzo Deluci
VianDante: percorsi interiori tradotti in musica

Il 21, 23, 25 giugno prossimi, alle Grotte di Castellana, nel giorno del solstizio d'estate, quando la luce è al massimo del suo splendore, esploderanno le note di “VianDante”, del Maestro fasanese Vincenzo Deluci.

Chi è Deluci, l’artista, e chi il VianDante? Sfaccettature della stessa persona. Accade a volte, infatti, che il percorso di vita dell'artista porti alla catarsi, ricalcando una sorta di percorso iniziatico – morte, purificazione, rinascita - tanto da evocare quanto descritto da Dante nella Commedia: Vincenzo Deluci, classe '74, fasanese, trombettista jazz, curriculum e collaborazioni internazionali, entrato nella selva oscura a 30 anni. Nel pieno della sua attività artistica, trascinato con violenza in un vero e proprio inferno dove ogni speme si perde: è bastato un atto di pirateria stradale per indurlo a scendere nelle profondità della sua coscienza fino a rinascere ad una nuova vita. Dall'incidente, che lo ha portato alla totale inabilità motoria in poi, è questo il senso del suo lavoro: un impegno musicalmente sconvolgente, frutto di un incredibile rivolgimento interiore, uno scardinamento radicale di modalità operative ed espressive. Un’altra musica. La multimedialità ha preso il posto del suo strumento, la tromba, che Vincenzo non ha mai abbandonato, comunque, e che ha addirittura adattato alle sue limitatissime possibilità di movimento. Di grande aiuto in questo sentiero è stato il programma regionale SAX –B, che dispone di contributi per l'acquisto di strumenti informatici per soggetti con gravi disabilità.

Non che il Deluci che abbiamo conosciuto fino a pochi anni fa non fosse un grande artista, anzi. E' stato ed è tuttora un fenomeno ricco di genialità, ma come spesso accade ai profeti, non è stato granché considerato in patria. L'élite culturale locale, dall'alto del suo trono, a causa della rarefazione atmosferica che si gode a certe altezze, non ha potuto riconoscere la sua grazia. Ma Vincenzo, con tanta umiltà e con grande fede, ha proseguito il suo cammino senza voltarsi indietro, rispondendo al monito dantesco “[...] Caron, non ti crucciare:/Vuolsi così colà dove si puote/ciò che si vuole, e più non dimandare”(Inf. III 95-96) come ad una premonizione, ubbidendo quasi ad un comando superiore.

E' così, dopo tanto dolore, il Maestro Deluci, oggi, declina la profonda esperienza del viandante in un pregevole progetto musicale. Un lavoro incredibile - per chi ha avuto il privilegio di ascoltarne un’anticipazione – una sorta di Carmina Burana contemporaneo: il compimento del passaggio dal jazz al jazz sinfonico. Ed è proprio sulla base di questa conversione che nasce il progetto VianDante al quale partecipa, tra gli altri, la straordinaria mimica vocale di Beppe Servillo – voce della Piccola Orchestra Avion Travel, ndr.

VianDante è un’opera corredata di un’impressionante scenografia naturale, quanto mai evocativa degli scenari danteschi come solo possono essere le Grotte di Castellana. Accanto a Deluci ci saranno grandi artisti e professionisti - oltre a Peppe Servillo - Vincent Lounguemare, light designer, Marcello Di Pace, service audio e luci, Giuliano Di Cesare, coordinamento e direzione artistica e la new-entry Chiara Deluci, voce narrante fuori campo: per uno spettacolo che rimarrà scolpito nella roccia e nel cuore.

Giuseppe Vinci

Pubblicato su: Graffio anno II n. 11 - 8 giugno 2010

Link del Trailer Viandante:
http://www.youtube.com/watch?v=FxJgGlJJK0M
http://www.youtube.com/watch?v=309PniL_iaU&NR=1
Link Vincenzo Deluci:
http://www.youtube.com/watch?v=FxJgGlJJK0M&feature=related

Commenti

La prevendita dei biglietti per VianDante sarà disponibile presso
Tabaccheria CINQO in Via Adami, 27 a Fasano.

Your Ticket to Fun!
http://www.cinqo.it/
Donato Vinci ha detto…
Aspetto questa data con impazienza.

E' infatti con l'ascolto dei suoi pezzi più recenti che ho colto un'essenza diabolica e misteriosa allo stesso tempo, tale da suscitare sensazioni di viaggi in luoghi sconosciuti e carichi di forza, in voragini di solitudine, dolore e pace.
Mi pare quindi una naturale prosecuzione la costruzione di un'opera basata sul viaggio di Dante, campana di risonanza che amplificherà le grandi doti artistiche di Vincenzo.

Un detto dice che quando il diavolo ti accarezza vuole l'anima. Evidentemente l'anima di Vincenzo è così attraente, grande e misteriosa che nessun diavolo può resistergli ma che nessun evento potrà mai scalfirla.

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